Quante volte vi siete ripetuti che volevate cambiare ma poi alla fine non ci siete riusciti? Avreste voluto fare qualcosa, urlare ciò che avevate dentro, diventare persone nuove… eppure tutto questo non è successo e voi siete rimasti gli stessi di prima. Ma perché? Perché cambiare non è così semplice. Serve consapevolezza, voglia d’invertire la rotta, necessità di trasformarsi. E soprattutto, ci vuole conoscenza. Sì, conoscenza. Perché è importante sapere che il cambiamento non è un processo “tutto o nulla”, non avviene magicamente, percorre specifici stadi.
1. Il primo stadio è quello della precontemplazione. Qui non si ha l’intenzione di cambiare. La persona che vive il problema tende a ignorarlo, a minimizzarlo, tuttavia questo è presente e visibile agli occhi di chi gli sta intorno.
2. Contemplazione: il soggetto inizia a considerare la possibilità di poter cambiare in quanto percepisce gli aspetti positivi e le conseguenze negative del suo comportamento.
3. Preparazione: la persona è adesso consapevole degli aspetti negativi del suo comportamento, è aperto a suggerimenti e consigli.
4. Azione: in questa fase nascono ipotesi sul futuro, si delineano alternative e si valutano possibilità di cambiamento. Inoltre, si sviluppa un piano d’azione e un piano B di riserva.
5. Mantenimento: uscita definitiva dal problema, anche se vi è sempre il rischio di ricaduta. Quest’ultima è un fenomeno fisiologico e normale quando si attua un processo di cambiamento comportamentale (se vuoi approfondire il concetto di crisi psichica dai un’occhiata a questo articolo).
6. Ricaduta: si ritorna al punto 2. Il problema si presenta nuovamente.
ATTENZIONE: quando si sente la necessità di voler cambiare, è importante che tre aspetti siano in equilibrio tra di loro.
1. L’autoefficacia: ovvero la fiducia in se stessi nel poter raggiungere un certo obiettivo.
2. La frattura interiore: una contraddizione tra ciò che faccio e ciò che vorrei fare, tra la situazione attuale e i propri valori personali.
3. La disponibilità al cambiamento: il riconoscimento del problema, la volontà di cambiare e quindi la messa in atto del cambiamento.
Dott. Davide Bertelloni
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