Secondo quanto riportato dal dizionario Treccani con il termine pregiudizio si intende un’idea, un’opinione concepita sulla base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore. La figura dello psicologo è abitualmente impregnata di pregiudizi e falsi miti. Sono proprio questi che spesso inducono le persone a non chiedere aiuto. E non chiedere aiuto comporta un protrarsi della problematica in questione e un incremento della sofferenza percepita. Di seguito vedremo quali sono i principali pregiudizi verso la figura dello psicologo, secondo quanto riportato da un opuscolo divulgativo pubblicato dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia, e cercheremo di descrivere il motivo della loro infondatezza.
Lo psicologo è per i matti
Tra le persone che si rivolgono allo psicologo solo una parte soffre di disturbi psichici, la restante parte ha problemi mirati che non li fanno vivere bene, perciò chiedono aiuto a un professionista. TUTTI NOI abbiamo momenti di difficoltà durante la nostra vita e chiedere aiuto a uno psicologo qualificato consente di elaborarli in modo efficace e di uscirne più velocemente.
Lo psicologo è per i deboli
Spesso siamo portati a voler risolvere DA SOLI i nostri problemi, ma non sempre è possibile. Non sempre tentare autonomamente di risolvere i propri problemi porta a soluzioni efficaci, riconoscere di avere un disagio è un atto di forza che predispone al cambiamento. Nessuno può affrontare il disagio psicologico al posto nostro, ma lo psicologo può aiutare ad affrontarlo in modo più consapevole. Chiedere aiuto rende LIBERI.
Lo psicologo può manipolare la mia mente
Lo psicologo rispetta l’autonomia e le credenze del paziente, proprio come sancito dall’articolo 4 del codice deontologico degli psicologi. L’articolo 4 recita infatti: “Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione e all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità”. Per questi motivi lo psicologo non manipola la mente delle persone, anzi è tenuto a tutelare e rispettare il pensiero e le credenze altrui.
Io sono fatto così!
Spesso siamo portati a pensare di essere nati in un certo modo, di avere un determinato carattere e quindi di non poter cambiare. Ma in realtà possiamo regolare le nostre azioni, i nostri comportamenti, e per farlo si può lavorare insieme allo psicologo per accettare il proprio modo di essere e per decidere se modificare o meno alcuni aspetti di sé. Sei fatto così ma hai la possibilità di scegliere se voler cambiare.
Nessuno può capire il mio dolore
Essere convinti di questa affermazione porta ad alimentare il proprio malessere. Pensare che nessuno può capirci solo perché il nostro vissuto gli altri non lo hanno passato, ci limita nell’affrontare il problema. Lo psicologo è sottoposto a una formazione continua, ha maturato esperienza nel tempo ed è empatico. Questi sono gli strumenti che gli consento di affrontare situazioni diverse anche se non le ha vissute in prima persona.
La psicoterapia dura troppo
Questa affermazione non è sempre vera. Esistono protocolli psicologici brevi (della durata di qualche seduta). Questo dipende dal motivo della consulenza, dal metodo usato dal professionista e da un accordo definito insieme tra lo psicologo e il paziente.
Lo psicologo costa troppo
Vi sono diversi percorsi che possono essere intrapresi. Non solo presso studi privati (nei quali le tariffe possono essere più o meno costose), ma anche tramite servizi offerti dal servizio pubblico e associazioni sul territorio.
Perché devo andare da uno psicologo se posso parlare con un amico?
La relazione con un amico e quella con uno psicologo sono profondamente diverse. In primo luogo, lo psicologo non è coinvolto in dinamiche affettive con il paziente. Quindi lo psicologo si concentra sul paziente, cosa che in una relazione di amicizia non è sempre così. Inoltre, lo psicologo possiede strumenti e competenze necessari e utili per affrontare le difficoltà, acquisiti tramite una formazione specifica.
Ah, sei psicologo!
Gli psicologi non leggono nella mente, perciò non possono capire le persone al primo sguardo. Quindi se parlate con uno psicologo state tranquilli che non vi sta analizzando. Stessa cosa per i sogni che gli raccontate. I sogni acquisiscono un significato se inseriti nella storia della persona, non hanno significati prestabiliti.
A questo punto non ti resta che riflettere su questi pregiudizi. Se hai una problematica e senti il bisogno di farti aiutare da una persona competente, non farti trascinare da convinzioni errate. Contatta uno psicologo per richiedere maggiori informazioni.
Dott. Davide Bertelloni
Related Posts
Come ci si sente dopo una seduta dallo psicologo?
Curiosando sul web ho provato a chiedere a Google quali fossero le domande che le...
Cos’è e come funziona il consenso informato all’intervento psicologico?
La relazione che si instaura tra il paziente/cliente e lo psicologo è una...